SANIFICAZIONE DEI CLIMATIZZATORI E FILTRAZIONE: RIDURRE IL RISCHIO DI CONTAGIO
In questi ultimi mesi il tema della salute è divenuto il principale aspetto cui occorre tener conto nell’ambiente lavorativo. Capire come poter operare in sicurezza minimizzando i rischi di contagio è diventato fondamentale ed imprescindibili, sempre più aziende orientano i propri sforzi al fine di conformarsi a tutte le più recenti normative sul tema.
Alla base di queste considerazioni e delle indicazioni fornite dall’OMS diventa importante il corretto funzionamento degli impianti di climatizzazione. L’areazione degli ambienti così come l’azione dei climatizzatori permette il ricambio continuo con aria esterna pulita permettendo così di ridurre efficacemente il rischio di contagio: la presenza di impianti di areazione efficienti diventa imprescindibile negli ambienti chiusi.
Gli impianti di ricircolo dell’aria invece devono essere suddivisi a seconda che immettano aria in un unico ambiente oppure in una pluralità di ambienti. Se nel primo caso l’impianto porta con sé effetti benefici di riduzione della carica virale nel secondo caso potrebbe invece creare effetti dannosi in quanto potrebbe trasportare la il virus anche in altri luoghi dell’edificio. Per non vanificare l’utilità del macchinario è indispensabile una corretta e completa sanificazione dello stesso.
L’attività di sanificazione parte dalle superfici, con l’obiettivo di abbassare la carica batterica presente – riducendola entro soglie accettabili e non rischiose per la salute. Sono necessarie attente pulizie degli impianti, nello specifico di filtri, di batterie di scambio termico, di bocchette, di griglie, di parti interne quali camere delle U.T.A ecc. Per eliminare la presenza di cariche virali, la sanificazione deve essere effettuata con assiduità con l’uso, ad esempio, di lampade UV, filtri elettrostatici e così via.
Nel caso di accertata presenza del virus negli ambienti di lavoro sono fondamentali interventi di sanificazione eccezionali e specifici. Discorso a parte ovviamente per quanto riguarda il settore medico/ospedaliero, nel quale sono in vigore normative particolari, cui attenersi scrupolosamente.
Alla luce di tutti i cambiamenti avvenuti e dalla rilevanza maggiorata del tema della sicurezza, per cui il rischio biologico ha assunto nuove connotazioni, la certificazione ISO 45001 fornisce un valore aggiunto in termini di affidabilità e correttezza delle norme applicate.
Certificarsi significa garantire ai propri clienti l’assolvimento di tutti gli obblighi normativi e tutelarsi dal punto di vista giuridico.
Il Team di StudioDueBi Ingegneria